Le nostre meschinità sulla ricchezza, sull’avidità del denaro, diventano il fulcro dell’ironia sulla quale si muovono inconsapevoli i personaggi, mettendo in luce gli aspetti cinici, comici, paradossali dell’imprevedibile quotidiano. La famiglia Allegro composta da Peppi, la moglie Carmela e il fratello di lei (scemo) Sarbaturi, ospita a pagamento la vecchia signora Filippa che viene accudita in quanto ammalata. Tutti ambiscono all’eredità di Filippa, anche i compari Consolata e Candiloru Guerra che l’avevano ospitata prima che gli Allegro gliela sottraessero con dei sotterfugi.
Varie e ripetute avvisaglie di morte (presunta) faranno accorrere i pretendenti innescando diatribe sui diritti acquisiti mitigati dalla vicina di casa signora Franca. Addolorato, l’impresario di pompe funebri, più volte convocato, darà le sue diagnosi non molto azzeccate, innamorandosi al fine della prosperosa infermiera Tina. Alla presenza del notaio Lullo si leggerà il testamento che prevede molte sorprese… Ma a chi finirà l’eredità? Il destino, da grande protagonista ironico e sarcastico, vorrà dire l’ultima battuta!
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