STORIA DI UN TEATRO
Tanti anni fa, durante un’assemblea pubblica organizzata nel salone delle suore oblate di Pellaro, presenziata dal povero Sindaco Italo Falcomatà e istituita per la designazione d’importanti progetti per la frazione Pellarese, assistetti impassibile ad una sequenza di delicate rimostranze finalizzate alla mancanza d’acqua, di fogne e di qualche buca che limitava la circolazione agli interessati presenti. Il povero Sindaco che sapeva pensare in grande, alla fine degli interventi rimase spiazzato e a bassa voce disse: “Pensavo che la mia presenza a Pellaro, valesse di più che di un pò d’asfalto”. A quel punto, sollecitato da Nuccio e considerando la carenza di proposte importanti, decisi d’intervenire e con determinazione esposi un concetto molto caro e chiaro, rompendo con il solito sistema preferenziale e spesso personale, condividendo una richiesta mancante e una possibile soluzione importante per la cultura e l’aggregazione Pellarese. Nella mia mente e in quella di qualche attento cittadino, si demarcava concretamente l’idea di realizzare un teatro a Pellaro: la crescita e la partecipazione alla vita associativa nella Piccola Compagnia del Teatro, avevano maturato l’esigenza di una struttura stabile, che ci consentisse di realizzare cartelloni teatrali non solo d’estate con la Rassegna Teatrale “Città di Pellaro”, ma anche d’inverno. Così esposi il mio contributo e accorgendomi che il Sindaco cambiò espressione, pensai di aver chiesto troppo. Come di consueto si concluse l’assemblea con l’intervento finale del Sindaco, ma la sorpresa più grande fu quella che sposò l’idea del Teatro di Pellaro come una sua cosa personale: per oltre venti minuti parlò solo del teatro, elogiando l’idea e assicurandomi che quella struttura sarebbe certamente nata.
Il teatro di Pellaro fu inserito nel piano triennale della Giunta Falcomatà, tanti assessori (qualcuno partecipò anche alla Rassegna Teatrale “Città di Pellaro”) si prodigarono a pubblicizzare l’evento, elargirono addirittura date per la costruzione, distribuirono numeri, concessero interviste, ma poi con la scomparsa del Sindaco come d’incanto il silenzio…. anzi i silenzi, lunghi silenzi! Sembrava che tutto fosse stato un sogno, un brutto sogno. Sono passati tanti anni (dieci per la precisione) e prevedendo il risveglio dal letargo di qualche leader, mi permetto di anticipare la fase conclusiva del progetto. Infatti, a breve, dovrebbe essere istituita la gara d’appalto. Tempi relativamente brevi rispetto alle previsioni ma ottenuti solo perché il sottoscritto ed alcuni attenti cittadini, hanno deciso di sorvegliare con visite settimanali gli uffici competenti dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria.
Un pensiero costante mi stimola a ricordare che un gesto affettuoso potrà suffragare la volontà di chi non è più tra di noi. Grazie Professore.
Il Presidente della PCT
Giuseppe Minniti
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